Zagor – Fumetti & Manga

Zagor, fa il suo esordio in edicola nel 1961 grazie all’ideazione del giovane sceneggiatore Guido Nolitta alias Sergio Bonelli e ai disegni del bravissimo Gallieno Ferri.

Zagor, ovviamente dopo Tex, è il più longevo personaggio della Sergio Bonelli Editore. Nonostante il genere western non sia più di moda e questo personaggio non spopoli, così come avveniva negli anni ’70, Zagor rimane un personaggio che ancora oggi riesce ad affascinare le nuove generazioni, in quanto non può essere catalogato in un genere ben definito. Le storie di Zagor possono spaziare dal genere western al fantascientifico, dall’avventura classica al giallo poliziesco, dal fantasy all’horror ed proprio questo uno dei segreti del suo intramontabile successo.
La storia di questo personaggio venne raccontata magistralmente nei numeri 55 e 56 (106-107 della serie zenith) “Zagor racconta” e “Il re di Darkwood”. Tutto accadde quando Zagor, durante un temporale, decide di raccontare la sua vita a Cico, il suo inseparabile amico, che aveva trovato un quadro raffigurante i genitori, mentre faceva pulizia nel loro rifugio. Il piccolo Zagor, che in realtà si chiama Patrick Wilding, viveva con la sua famiglia in una casa colonica in mezzo ai boschi, nell’nord-est degli Stati Uniti, intorno ai primi dell’ ‘800. Il padre era un ex ufficiale dell’esercito, ritiratosi per vivere la vita di pioniere nei boschi. Patrick (Il piccolo Zagor) ricevette l’istruzione allo studio dalla madre, mentre il padre e gli indiani di quei luoghi, gli insegnarono tutti i segreti della foresta. Un giorno accadde un triste evento che cambiò radicalmente la vita di questa famiglia felice. Furono attaccati da una banda di indiani Abenaki guidati dal reverendo Salomon Kinsky, che incendiarono la loro casa e uccisero i genitori, i quali prima di morire misero in salvo il piccolo Patrick buttandolo nelle acque del Clear Water, il fiume che scorreva a ridosso nel loro rifugio. Raccolto da Wandering Fitzy, uno strano cacciatore filosofo che gli insegna i segreti della foresta, della vita e soprattutto l’uso della scure, il ragazzo crebbe con addosso sentimenti di rabbia e di vendetta nei confronti degli assassini di suo padre e sua madre. Nonostante Wandering Fitzy cerchi di dissuaderlo da questi suoi propositi, Patrick si mette alla ricerca di Salomon Kinsky e della tribù Abenaki. Trovato l’accampamento, lo distrugge con delle frecce incendiarie, facendo numerose vittime innocenti fra la popolazione, ma quando si trova faccia a faccia con il reverendo Kinsky scopre un’atroce verità: suo padre era in realtà uno spietato ufficiale dell’esercito che aveva commesso numerosi crimini massacrando intere popolazioni di pellerossa. Questa notizia la apprende dopo aver letto gli articoli di diversi giornali che lo stesso Kinsky gli mostra.Patrick sconvolto non pensa più a Salomon che a sua volta cerca di sparagli alle spalle, ma viene salvato da Fitzy . Salomon però, prima di essere raggiunto mortalmente dalla scure di Fitzy, riesce e a colpirlo, così Fitzy muore fra le braccia di Patrick. Da quel giorno Patrick, dopo quei tragici eventi, cosciente di essersi macchiato degli stessi crimini del padre e anche responsabile indiretto della morte di Fitzy, decise di cambiare radicalmente vita. Promise a se stesso di dedicarsi ad un opera di pace su tutto il territorio, avrebbe difeso i diritti dei più deboli, bianchi o indiani che essi fossero, questo sarà un passaggio molto importante per capire la personalità di Zagor. Un giorno, riuscì a salvare una famiglia di acrobati e saltimbanco, “I Sullivan”, dall’aggressione di una tribù di indiani. Questi capirono le intenzioni di Patrick e gli insegnarono alcuni trucchi per poter diventare un personaggio carismatico, capace di farsi ascoltare soprattutto dalla popolazione dei pellerossa, molto superstiziosa. Gli costruirono il suo famoso costume, casacca rossa con maniche sfrangiate, un’aquila stilizzata sul petto, pantaloni blu e stivali con frange. Lo stesso Patrick si ribattezzò con il nome di Za-gor-te-nay o, più brevemente Zagor che tradotto in dialetto algonkino significa “Lo spirito con la scure”, in quanto i suoi combattimenti avvengono principalmente con quest’arma, che usa con una abilità infallibile. Approfittando del gran consiglio di Primavera, l’incontro annuale che vedeva la riunione di tutti i capi tribù della zona, Zagor decide di fare la sua prima apparizione. Sfruttando alcuni trucchi scenografici (fuochi pirotecnici e lamiere con effetto tuono) comparve su una collina come uno spirito sceso dal cielo incutendo timore fra gli indiani. Non di tutti però, infatti il malvagio Oga-Ito prese a fucilate Zagor per dimostrare che in realtà si trattava di un uomo e per di più bianco. Zagor schivò i colpi e scese fra gli indiani armato di scure, sfidò Oga-Ito e vinse il duello, riuscendo ad affermare la sua autorità e dichiarando il suo principiò di difesa del popolo rosso. Zagor uscì di scena con un urlo bestiale, in grado di raggelare il sangue nelle vene degli sbalorditi indiani, da allora è rimasto il suo attuale grido di battaglia:<<AAHHYAAAKKK!> .
Zagor come rifugio trova un isolotto circondato da una palude piena di sabbie mobili, nel mezzo della foresta di Darkwood, qui si costruisce una capanna dandogli un aspetto spettrale al fine di dissuadere qualche curioso visitatore, dall’avvicinarsi, infatti nel mezzo della palude, ha piantato dei pali con dei teschi, utili però, anche a individuare il sentiero percorribile per evitare le sabbie mobili. Questa è la postazione base del nostro eroe Zagor, che vigila su tutto il territorio, quì viene di volta in volta chiamato in causa da qualche generale dell’esercito, da qualche trapper oppure da qualche tribù indiana, per risolvere qualche difficilissimo caso. Generalmente Zagor viene avvisato tramite posta da un simpaticissimo postino indiano, scout di fort Pitt, chiamato “Druky Duck”.

L’incontro di Zagor con il suo inseparabile amico Cico avviene proprio nel n.1 “La foresta degli agguati”, quando “lo spirito con la scure” salva il panciuto messicano da una banda di indiani Delaware capeggiati dal losco James Regan. Ben presto Cico contraccambierà il favore salvandogli la vita, dopo che Zagor era stato legato e gettato in acqua.
Cico, però non rappresenta soltanto l’amico di Zagor ma un vero e proprio alter ego diametralmente opposto, sia per quanto riguarda il suo aspetto fisico, sia per quello caratteriale. Cico, che in realtà è il diminutivo di Don Cico Felipe Gayetano Lopez y Rodriguez y Martinez y Gonzales ecc.. è un messicano di bassa statura (circa uno e cinquantacinque), grassoccio e golosissimo, tanto che i cuochi delle varie guarnigioni temono per le loro dispense, quando Zagor e Cico vengono ospitati da qualche Generale, così come gli indiani che lo hanno ribattezzato “piccolo uomo dal grande ventre”. La drammaticità delle storie di Zagor, viene stemperata dalle divertentissime gag di Cico, esperto nel combinare guai quando deve riuscire a procurarsi un po’ di cibo, soprattutto quando cerca di imbrogliare qualche cuoco del paese, che puntualmente lo prende a botte e lo manda fuori dal locale. Cico però è anche generosissimo e nonostante si lamenti continuamente non rinuncia ad accompagnare il suo amico Zagor nelle sue avventure, compiendo spesso e volentieri delle estenuanti camminate e in alcuni casi riuscendo anche a toglierlo dai guai mondo, al punto che la Golden Baby rappresenta un piccolo microcosmo senza distinzioni di razze. Questi personaggi son stati protagonisti delle più belle storie di Zagor, affrontando diversi nemici: i vichinghi, i pirati di Capitan Serpente, la malavita cinese, ecc…
In molti episodi a bordo della Golden Baby, c’è stato uno strampalato personaggio, amico di Zagor: Digging Bill, un eccentrico cercatore di tesori molto sfortunato, il cui sogno della sua vita è quello di poter scoprire un tesoro, non per arricchirsi, ma soltanto per i piacere della scoperta. Anche grazie a questo personaggio, Zagor è stato protagonista di episodi molto affascinati, come quello con Kandrax il mago e Capitan Serpente.
Altro personaggio piuttosto comico è il detective privato Bat Batterton, vestito con una mantellina e un berretto come Sherlock Holmes, ma con un intuito decisamente più scarso. Insieme a Cico e a Digging Bill è stato protagonista di numerosissimi guai. Nelle storie raccontate da Nolitta, viene sempre smascherato da Zagor e Cico, da qualche suo improbabile travestimento, operato allo scopo di pedinare l’indagato di turno.
Altri strampalati e buffi personaggi che compaiono nelle storie di Zagor sono Icaro La Plume, un inventore di macchine volanti, destinate però a precipitare, con lui a bordo che rimane sempre miracolosamente illeso;
il Conte di Lapalette, una sorta di Arsenio Lupin, elegante ladro gentiluomo, abilissimo nel rubare gioielli molto preziosi;
Trampy, un vagabondo imbroglione, che insieme a Cico ha dato origine ad un’infinità di società tutte fallimentari. I due si ritrovano puntualmente rincorsi da una folla inferocita, dopo aver combinato qualche guaio.
Un discorso a parte merita un’altro amico di Zagor: Guitar Jim, il biondo bandito cantante. E’ un vagabondo che gira mezza America, armato di chitarra e di una pistola che nasconde dentro la cassa, nonostante inizialmente sia stato un nemico di Zagor a causa dei suoi furti (vedi l’episodio “La mano di Allah”), diventeranno definitivamente amici nel bellissimo episodio a colori del n.100 “Il mio amico Guitar Jim”.

Zagor è un personaggio che in se contiene una perfetta miscela di tutti gli ingredienti fantastico-avventurosi caratteristici del fumetto e del cinema del ‘900. Come Tarzan, è agile, forte e attraversa la foresta passando da una liana (o da un ramo) all’altra.

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