Il cane e l’osso

Il cane e l'osso

I Raccontastorie – Fascicolo 11

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      02 - Il cane e l'osso

 

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Un giorno un cane entrò di soppiatto nel negozio di un macellaio e rubò un enorme osso succulento. Stava per scivolare fuori inosservato dalla porta, quando lo vide il macellaio. «Mascalzone», gli gridò. «Vieni qui subito!» Il cane non stette a sentire altro. Cominciò a correre a rotta di collo giù per la collina, oltre uno steccato e via per la campagna. Corse così forte e così lontano, che dopo un po’ era stanco morto. «Bisogna…» ansimò mentre arrivava a un ponticello che traversava un ruscello, «bisogna che mi riposi un po’.» E si accinse a traversare il ponte. «Che bell’acqua fresca» pensò guardando sotto di sé. «Proprio quel che ci vuole per un cane accaldato e assetato.» Improvvisamente gli occhi gli saltarono quasi fuori dalla testa. «Questa sì che è bella! C’è un cane buffissimo laggiù e ha un osso ancor più grosso del mio.»

Ringhiò rabbiosamente. «Dopo tutto quello che ho passato, mi merito l’osso più grosso. E lo avrò!» Aprì la bocca in un ringhio minaccioso e subito si sentì un grande “splash”. L’osso gli era caduto di bocca e si era perso nell’acqua.

Quando le acque si calmarono vide che anche il cane del fiume aveva perduto il suo osso. «Oh no!» piagnucolò. «Era solo il mio riflesso. Ma come ho fatto a essere così stupido? E così avido? Ora non ho né il mio osso né quell’altro!»

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