Maristella e Bollicino

Maristella e Bollicino

I Raccontastorie – Fascicolo 18

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      05 - Maristella e Bollicino
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In un bagnato mattino di sole, Maristella, una piccola stella marina, si svegliò presto nella sua casa in fondo alla Laguna dei Coralli. Scosse il vestitino per far cadere qualche gamberetto addormentato e poi chiamò tutta eccitata il fratellino. «Forza Bollicino, non l’hai dimenticato, no?»

Bollicino sbadigliò e poi si strofinò gli occhi con le sue braccine rosa. «Dimenticato cosa?» «La Fiera!» esclamò Maristella. «La Fiera del Mare che arriva oggi alla scogliera dei Relitti.» «Gamberi!» esclamò Bollicino saltando fuori dal suo letto di conchiglia.

«Ma guarda che disordine», brontolò la mamma entrando in camera. «Sandali sporchi di sabbia, calzini pieni di sassi e pantofole piene di uova di aringhe! Mettete subito a posto!» «Ma mammina, oggi è…» «Non ci sono ma. Non andrete da nessuna parte finché non avrete messo in ordine.»

«Non ce la faremo mai», disse Maristella al fratello. «L’ultimo volo parte fra cinque minuti.» «Oh, ora sì che va meglio!» disse la mamma tornando. «Ora potete andare alla Fiera ‘ed eccovi qualche monetina da spendere.» «Gamberi, grazie mamma!» E corsero via.

Quando giunsero all’aeroporto, un pesce volante stava decollando. Maristella andò dalla Medusa incaricata. «Scusi, quando

parte il prossimo volo per la Fiera?» «Mi spiace» tremolò la medusa, «ma quello era l’ultimo volo, per oggi.»

Bollicino cominciò a piangere.  non possiamo più andare _ila Fiera!» «Non prendertela, qualcosa troveremo» Proprio in quel momento, da dietro una roccia spuntò il muso amico di Gelsomino, la Tartaruga marina. «Andiamo, smettila di lacrimare, se non la pianti, ci farai affogare! Via, dille a me tutte le tue pene e, ti prometto, finirà tutto bene.»

Bollicino smise di piangere e cominciò a ridacchiare: «Ma tu parli sempre in rima?» chiese. «Mi chiedi se io parlo in rima? Lo faccio ora e l’ho fatto prima. Di rime ne compongo quattro alla volta. Se sono cinque… resto stravolta!» «Abbiamo perso l’ultimo pesce volante che partiva per la Fiera», disse Maristella. «Ci puoi portare tu?»

Gelsomino era felicissima di rendersi utile. «Tutti in carrozza, la Fiera ci aspetta. Volo speciale per chi ha tanta fretta. Se arrivo presto, vedrete tutto. Tenetevi forte che io mi butto!» Gelsomino decollò come un razzo e si diresse verso la Scogliera dei Relitti.

«Gamberi!» strillava Bollicino, «sei meglio di un pesce volante!» «Guarda laggiù» gridò a un tratto Maristella. «La Fiera!» Gelsomino atterrò con maestria e dopo averla ringraziata, Maristella e Bollicino entrarono nel magico mondo della Fiera.

Passarono davanti ai Granchi Cazzottoni, allo Squalotto volante, alla Grande Ruota azionata da un’elettrizzante Torpedine e al Teatro delle marionette-marinarette…

Poi salirono sul Polipo-Giostra, che li fece roteare vorticosamente, tanto che dovettero reggersi forte ai tentacoli per non cadere.

Infine parteciparono alla. corsa dei Cavallucci, con altre piccole stelle marine, e questo li divertì più di tutto.

Con gli ultimi spiccioli rimasti, Bollicino giocò a «Tre palle un Riccio». Prima sbagliò, ma con l’ultimo colpo riuscì a far cadere dal piedistallo un grosso riccio di mare.

«Evviva!» gridarono tutti. Bollicino aveva vinto un pesciolino rosso! Poi le due piccole stelle marine si diressero all’uscita, dove trovarono la loro amica Gelsomina ad aspettarli. «Sarete certo affaticati, ma Gelsomino vi ha aspettati e perché la mamma non stia in pena

vi porterà a casa in tempo per la cena.» Era la fine perfetta di una giornata perfetta. Giunti a casa, Maristella e Bollicino ringraziarono Gelsomino e corsero a regalare alla mamma il pesciolino rosso. E la mamma disse che era il regalo più bello che avesse mai ricevuto.

 

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