Gorgo l’orco 3

Gorgo l'orco

I Raccontastorie – Fascicolo 16

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      05 - Gorgo l'orco
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Gorgo era in trappola. Mostro Bavoso si era svegliato, suoi tentacoli grondanti si tendevano verso l’alto, spuntando dalla viscida melma. Ormai Gorgo non faceva più a tempo a traversare il ponte per raggiungere la sporgenza rocciosa vicino al cuore del mostro. Ripensò a quello che gli aveva detto Zago: «Sii coraggioso e usa il cervello!» Laggiù sotto di lui c’era il cuore scuro e martellante del mostro. «Usa il cervello» continuava a ripetersi Gorgo, mentre i tentacoli gli si avvicinavano sempre di più. — «Usa il cervello!»
I tentacoli fendevano l’aria come colpi. di frusta. Ora o mai più! Gorgo saltò, saltò giù verso il mostro, impugnando la spada paterna e puntandola diritta verso il terribile cuore rosso.

Mentre precipitava il battito del cuore divenne forte come il rumore del tuono. Poi, chiudendo gli occhi, Gorgo affondò la spada nel bersaglio e cadde a testa in giù in quella melma verde. qi fu una tremenda esplosione. Un enorme getto bavoso schizzò dal corpo del mostro, che cominciò a raggrinzirsi, diventando sempre più piccolo, mentre si sgonfiava come un pallone.
Gorgo fu risucchiato da quell’impetuoso torrente e si trovò a galleggiare tra le onde vorticose.

I flutti lo trasportarono attraverso il tunnel, verso l’uscita della montagna. E là vide Zago che lo aspettava, battendo freneticamente le ali nella pallida luce del giorno.
Giù, sempre più giù… Gorgo precipitava verso le nere e aguzze rocce sottostanti, quando sentì un’improvvisa ventata: era Zeigo che con un tuffo nell’aria l’aveva afferrato saldamente con le sue robuste zampe. «Bravo, ragazzo mio, hai ucciso il Mostro Bavoso! Sapevo che ci saresti riuscito. Sei un eroe! Ma ora sarà meglio che ti tolga di dosso quest’orribile bava.»
E così, in groppa a Zago, Gorgo volò verso il lago. «Ora, Gorgo…» gli disse solennemente Zago, «lavati le mani. Ti aspetta una sorpresa.» Gorgo immerse le mani nell’acqua chiara del lago e le vide riemergere: non erano più ruvide e di un pallido rosa, ma morbide… e dorate!

Era tutto dorato dalla testa ai piedi!
«Sono… sono un Orco Dorato!» disse felice a Zago. «Si, figliolo, perché sei stato coraggioso e non hai ucciso il mostro per odio, ma per srAggezza. E guarda, Gorgo, guarda come deserto si sta trasformando in un bel ‘:jíotdino. Hai ucciso il Mostro Bavoso e la vita può tornare in questa valle desolata.
Ma ricordati che potrai rimanere dorato solo se non ucciderai mai più, tranne che per vera necessità.» «Mio padre si arrabbierà se non ucciderò più!» replicò Gorgo. «Ma no. Sarà orgoglioso di te, invece.» Gorgo, felice, guardò gli splendidi fiori colorati e anche lui si sentì molto orgoglioso di essere un Orco Dorato!

 

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