Von Krest, il castiga galline

Von Krest, il castiga galline

I Raccontastorie – Fascicolo 16

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      03 - Von Krest, il castiga-galline
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Un contadino di nome Pasquale Davanti sedevano le galline,
(così chiamato perché era sempre felice come una Pasqua), aveva una fattoria nella quale tutti gli animali facevano il loro comodo. Le mucche gironzolavano per il prato chiacchierando con i cavalli e i maiali ronfavano felici nel loro porcile. Ma le più allegre di tutte erano le galline. Ce n’erano cinque: Enrichetta, Prunella, la vecchia Zia Piuma e Beatrice l’Uccellina, che era piuttosto orgogliosa del suo bel musino. La capogruppo era Bantam, la più piccola di tutte. Si appollaiava su un trespolo suonando uno zufolo e a quel suono le altre galline facevano l’uovo. Quando Pasquale voleva un uovo fresco, apriva la finestra e gridava: «Suona lo zufolo, Bantam» e le galline si mettevano immediatamente a fare l’uovo. Un mattino Pasquale chiamò a raccolta tutti gli animali.
poi le anatre, e dietro si raggrupparono tutti gli altri. «Brutte notizie» disse loro Pasquale. «Mi dispiace tanto, amici miei, ma ho dovuto vendere la fattoria. Da domani lavorerete per il signor Mastini.»

«Oh, caspita» borbottarono tra loro gli animali . «Speriamo che sia un tipo gentile!»
Ma erano molto preoccupati quando il mattino seguente il signor Mastini venne a ispezionare la fattoria. Era magro e brutto e non sorrideva mai. Portava dei lucidi stivali neri e in mano teneva un grosso bastone nodoso.
Non piacque a nessuno degli animali.
Prima parlò ai maiali. «Che porcile, che disordine! Prendete acqua e spazzole e pulite subito tutto.»
Poi andò dai cavalli. «Siete troppo grassi. Vi metterò io in linea facendovi tirare il carretto avanti e indietro dal mercato.» Poi sgridò le vacche per la loro aria sonnolenta e infine visitò il pollaio, dove le galline, accovacciate tranquillamente, aspettavano che Bantam cominciasse a suonare. Quando vide Bantam con lo zufolo, il signor Mastini divenne rosso dalla rabbia.
«Si dà il caso che questo sia un pollaio e non un concerto», berciò.
«Vattene, Bantam Non voglio più vedere né te né il tuo zufolo, in questa fattoria. E domani ci sarà un nuovo gli animali capogruppo a darvi la sveglia, gallinacce da strapazzo!»
Bantam non poté che far fagotto e andarsene. Il mattino dopo, all’alba, quando Enrichetta guardò fuori dal finestrino, vide un enorme gallo che marciava a grandi passi per l’aia.

Aveva una cresta rossa, lunghi speroni lucenti e portava sotto l’ala un bastone militare col pomo d’ottone. «Giù dalle brande, poltrone! È arrivato von Krest. Presto, alzarsi e fare l’uovo!» Le galline vennero fatte mettere in fila e von Krest le passò in rivista. Dapprima sgridò Enrichetta: «Non ti sei ancora lisciata le penne, oggi. Sono sozze!» Poi strillò a Prunella: «Domattina come prima cosa ti lustrerai gli unghielli. Sono orribili!» E poi fu estremamente scortese con la povera vecchia Zia Piuma. «Togliti dal becco quello stupido sorriso», le disse, «o ti farò assaggiare il mio bastone!» Poi le fece marciare tutte per l’aia finché furono stanche morte. Tutte, tranne Beatrice l’Uccellina, s’intende, per la quale il castiga-galline si era preso una cotta solenne! «Resta pure lì, carina» disse. «Sei troppo graziosa per marciare. Non voglio che tu ti stanchi!» Intanto: «Sinist-dest, sinist-dest’, gridava alle altre galline: «Dietro-front!» Poverine, non erano abituate a simili esercizi e così Prunella si storse
una caviglia, Enrichetta per sbaglio finì nella stalla e la povera Zia Piuma, esausta, si lasciò cadere fra i cavoli e si addormentò. Il mattino dopo, all’alba, furono risvegliate dal tonante chicchirichì di von Krest che gridava a tutto spiano: «Quante uova avete fatto stamani? Nessuna gallina mangia finché non avrà deposto almeno un uovo.» Ma quando ispezionò il pollaio, di uova nemmeno l’ombra. «Tutte fuori!» urlò il galletto inferocito. «Fate le furbe, éh? E allora tutte sulla collina e ritorno di corsa.» E via, tutte incolonnate, con eccezione di Beatrice, naturalmente, che rimase sull’aia a piluccare da un grande sacco di pannocchie.

Ma quando von Krest guardò di nuovo nei nidi, la sera tardi, li trovò ancora vuoti. Le galline erano così spaventate che non riuscivano a fare l’uovo! Intanto Bantam stava pensando al modo di aiutare le sue amiche e chiese consiglio a Oliviero il Gufo. «Per ora non fare niente e sta’ a guardare», fu la risposta. Qualche mattino dopo, Bantam udì il signor Mastini che gridava al castiga-galline von Krest: «Se non avrò presto delle uova ti licenzio. Capito?» Von Krest aveva un’aria molto infelice. «Mi dia un’altra occasione, signore» implorò. «Le prometto che domani mattina faranno tutte l’uovo.» Quella sera Bantam seguì il castiga-galline e lo vide andare allo stagno e rubare tutte le uova di anatra che poté trovare. Poi tornò alla fattoria e le mise silenziosamente sotto le galline addormentate. Infine si recò dal signor Mastini e gli disse che le galline avevano cominciato a deporre le uova.
«Bene» rispose Mastini, «ispezionerò il pollaio domattina presto. Se ci sono abbastanza uova, allora potrai rimanere al tuo posto.» Quando von Krest tutto felice si fu addormentato, Bantam andò a trovare il suo amico passero. «Puoi prestarmi quattro dei tuoi ovetti per una notte?» chiese. «Te li restituirò domattina.»

«Sicuro, Bantam», acconsentì l’uccellino e tirò fuori quattro minuscole ovette. In punta di piedi, tolsero tutte le uova di anatra dal pollaio e le sostituirono con quelle di passero, poi dormirono tranquillamente fino all’alba. Furono risvegliati dagli striduli chicchirichì di von Krest. «Sveglia, sveglia! Oggi il signor Mastini in persona viene a ispezionare le uova!» Prima che le galline potessero fiatare, il signor Mastini entrò a grandi passi nel pollaio. «Bene, vediamo queste uova.» Dopo un attimo ne usciva sbraitando: «Come hai osato ingannarmi, von Krest! Queste sono uova di passero e non di gallina. Fuori dalla mia fattoria immediatamente!» Von Krest, il castiga-galline, fuggì dalla fattoria a zampe levate, mentre tutti gli animali ridevano e starnazzavano per la felicità. Poi la piccola Bantam si affacciò da dietro al pollaio e cominciò a suonare lo zufolo. Immediatamente, tutte le galline saltarono nel nido e cominciarono a fare l’uovo.
«Che bellezza», esclamò il signor Mastini, sorridendo per la prima volta. «Quante belle uova fresche! Puoi riprendere il tuo posto, Bantam. D’ora in poi continuerai a suonare e voi galline a fare l’uovo, mi raccomando, e io vi darò doppia razione, di mangime!» Tutte le galline chiocciarono felici, le mucche muggirono di contentezza, i cavalli nitrirono di gioia e Bantam, la capogruppo musicista, suonò il suo zufolo zampettando di felicità.

 

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