La fanciulla verde del Lago

La fanciulla verde del Lago

I Raccontastorie – Fascicolo 20

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      03 - La fanciulla verde del lago
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Tanto tempo fa, in un lontano villaggio nel Galles, in mezzo alle colline si stendeva il Lago del Barbuto. La chiesa del villaggio era famosa per il dolce suono delle sue campane. ma nessuno le amava di più della bella Fanciulla Verde che viveva sul fondo del lago. Ogni sera, quando le campane suonavano a distesa, lei usciva dal lago portando con sé una mandria di mucche bianche come il latte. Si guardava attorno per essere sicura che nessuno la stesse osservando, e poi le chiamava una per una:
«Fiocco di Seta, Piumino, Neve, svelte, seguitemi con passo lieve. Venite in fila, tutte sul prato ché le campane han già suonato!» C’era una piccola mucca che si chiamava Candida, ed era sempre l’ultima. O si attardava sott’acqua, o si allontanava troppo dalla padrona. Una volta si era persino avventurata fino ai bianchi muri della grande fattoria. La Fanciulla Verde l’aveva sgridata. «Ricordati, piccolina, che dobbiamo tornare tutte nel lago prima che le campane smettano di suonare.» Una sera in cui la Fanciulla era occupata a intrecciarsi un mantello nuovo con dei lunghi giunchi, Candida si allontanò di nuovo. Se ne andò trotterellando lungo il sentiero, camminando con cura sulle pietre, finché si ritrovò davanti al cancello di legno della fattoria. Era così intenta a curiosare tra le sbarre, che non udì la sua padrona che la chiamava.

Sentì invece la voce di Nancy, la contadinella, che esclamava: «Ma che bella mucca bianca! Da dove sei spuntata?» Poi arrivò Evan, il giovane bovaro con la sua mandria di mucche brune e si fermò ad ammirare l’animale. «Ma è una bellezza!» esclamò carezzandole il mantello setoso. Accanto al lago, la Fanciulla Verde aveva intuito il pericolo e soffiava disperatamente nella sua tromba d’argento, per chiamare Candida e farla tornare. Nancy ed Evan, riparandosi gli occhi con la mano dal sole calante, scrutarono verso il lago, ma non riuscirono a vedere la Fanciulla, nascosta in mezzo agli alti giunchi. Voltandosi di nuovo verso la piccola mucca, cercarono attentamente un marchio intorno al suo collo, o un nome. Non trovando niente, decisero di portarla al riparo per la notte, e la guidarono insieme con le altre mucche verso la stalla. Poi, quando tutti gli animali furono al sicuro, chiusero il cancello con un lucchetto di ferro. Quando vide ciò, la Fanciulla Verde
capì di aver perso la sua piccola mucca, perché gli esseri fatati non possono entrare dove il ferro sbarra loro il passo. Con una grande tristezza ritornò nel lago con la sua mandria e quando le campane della chiesa del villaggio smisero di suonare, una densa nebbia grigia calò nella valle. Quella sera, il padrone della fattoria, un vecchio spilorcio, brontolò molto

per dover dar da mangiare anche alla mucca randagia. Disse di volersene disfare. Ma il mattino seguente, vedendo che dava molto più latte delle sue mucche, cambiò parere. «Non ho mai visto una mucca dare tanto bel latte cremoso!» esclamò. «Ci si può fare del magnifico burro e formaggio!» «Sarà la vostra fortuna, padrone», disse Evan con orgoglio. L’avido contadino ormai non pensava più di disfarsi di Candida. La portava in giro per le fiere e la gente si accalcava per comprare il delizioso formaggio e il burro fatti con il suo latte. Col passare degli anni, il contadino diventò sempre più ricco, perché i vicini pagavano a peso d’oro i bei vitellini della piccola mucca bianca. In principio Candida era contenta. Solo le campane del villaggio la rendevano stranamente inquieta. Ma poco alla volta, nel veder vendere uno dopo l’altro tutti i suoi vitellini, divenne molto triste e produceva sempre meno latte. Nancy ed Evan l’amavano teneramente, era la loro preferita, perciò inorridirono quando un giorno il contadino decise di disfarsene. «Dà solo poche gocce di latte» brontolò. «Bisogna macellarla.» Nancy ed Evan lo pregarono di cederla a loro. Dissero che avrebbero pagato con il loro misero salario il suo sostentamento. Ma niente riuscì ad intenerire il cuore del contadino.
La sera dopo, mentre si udivano i primi rintocchi delle campane della chiesa del villaggio, il contadino si apprestò a macellare la piccola mucca bianca. Evan non resisté più e, spalancando il cancello della fattoria, corse al lago e si gettò singhiozzando sull’erba.

Poco dopo lo raggiunse anche Nancy. «Guarda, Evan», gli sussurrò, «Guarda il lago!» Evan alzò lo sguardo e soffocò un’esclamazione. Davanti a lui, nascosta tra i giunchi, c’era la Fanciulla Verde del Lago che, in silenzio, osservava la fattoria. L’accetta affilata stava per ricadere sul collo di Candida, quando la fanciulla si portò la tromba alle labbra e soffiò con forza. L’accetta rimase a mezz’aria e la corda che teneva legata la mucca cadde a terra. Mentre l’animale trottava via, oltre il cancello e lungo il sentiero verso il lago, il contadino si accorse di non poter muovere né mani né piedi.
Nancy ed Evan, felici, restarono a guardare la Fanciulla che continuava a chiamare: «Candida mucca, vieni volando, ché già da tanto ti stiamo aspettando. Porta i tuoi piccoli, i vitellini e tutti nel lago staremo vicini.» E davanti agli occhi stupefatti dei dué giovani, tutti i vitellini bianchi di Candida sbucarono dalle vicine fattorie e, in fila, si diressero verso il lago, circondandolo tutto come una corona di margherite. La Fanciulla Verde abbracciò affettuosamente la sua piccola mucca perduta, poi accarezzò con dolcezza uno per uno tutti i vitelli fino a raggiungere il più forte e ben piantato

di tutti. Sorrise alla giovane coppia. «Questa è la ricompensa per la vostra gentilezza. So che vi prenderete cura di lui come avete fatto per Candida. Ma prima devo renderlo diverso dalle mucche fatate del lago.» E, toccando la testa del vitellino, disse: «Tu che calpesti le pietre rotte ora diventa color della notte.» Non aveva ancora finito di pronunciare queste parole, che il vitello diventò nero dalla testa alla coda. La Fanciulla Verde si diresse verso il lago, incitando la sua mandria di mucche bianche a seguirla. Pochi minuti dopo, mentre il suono delle campane del villaggio svaniva nell’aria, loro svanivano sott’acqua. Nancy ed Evan credevano di sognare. Fu il piccolo vitello nero — dono della fanciulla del lago — a riportarli alla realtà. Quel regalo non venne mai più
dimenticato, poiché fu il primo di una razza di robusti vitelli gallesi famosa in tutto il mondo.

 

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