Un mucchio di guai

Un mucchio di guai

I Raccontastorie – Fascicolo 7

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      un mucchio di guai

 

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AIfred adorava le lezioni di magnetismo. Lo affascinavano le calamite che attiravano gli spilli, e le calamite che calamitavano altre calamite. C’è qualcosa di magico in queste appiccicose calamite anche se non attirano che i metalli… che a loro volta diventano calamite!

E cosi Alfred rube una calamita. La prese in classe quando nessuno guardava e se la ficca Sin tasca. Stette col fiato sospeso, —-ma nessuno salta su a dire: «Signorina, Alfred ha sgraffignato un calamita»  oppure «Ti ho visto!»

Alfred prese un libro che parlava dei magneti. C’era perfino una calamita sulla copertina, ma non era divertente: non attirava proprio niente. «Vorrei una calamita vera disse alla mamma, che rispose: «Forse per Natale… »  Ma Natale era cosi lontano!

Usci da scuola fischiettando. Come era facile rubare! Avrebbe anche potuto diventare un ladro di professione!

Si sedette sul prato del parco senza accorgersi che sotto di lui c’era un grosso chiodo di ferro. Ma non si fece male perché il chiodo si attacco alla calamita.

Ma quando si alzo, il chiodo rimase attaccato alla calamita malgrado la stoffa dei pantaloni, e cosi tenacemente che anche se l’avesse visto non avrebbe potuto staccarlo. Ma Alfred non si accorse ne del chiodo ne della scatola di tabacco vuota.

Salta fuori dal cestino dei rifiuti e si appiccica al chiodo. Era cosi imbarazzante! La gente poteva credere che lui fumasse. Tirò e  tirò, ma anche la scatola di lotto era stata magnetizzato e si porta dietro tutto iI cestino dei rifiuti

II cestino si sradica dalla sua base e si precipita a seguirlo. Alfred si mise a correre, ma il cestino era più veloce di lui. Con un “clang” si appiccicò alla scatola di tabacco che era attaccata al chiodo, che era attaccato alla calamita…


Alfred si tiro su il colletto della giacca sperando che nessuno lo riconoscesse. Ma quando fu vicino alla Centrale del Latte, un camioncino fece una brusca virata per seguirlo e si appiccica al cestino dei rifiuti.

II lattaio, che era caduto dal camioncino, si rialza furibondo, minacciando il ragazzo col pugno. Alfred era spaventatissimo e comincia a correre. Ma non era facile, col chiodo, e la scatola di latta, e il cestino dei rifiuti e il camioncino del latte appesi dietro.

E fu ancora peggio quando alla carovana si uni l’autobus n. 14.. pieno di passeggeri!

Alfred corse verso l’argine della ferrovia per liberarsi del tutto. Ma riuscì solo ad attirare il treno delle 5.30 che deraglia, andando ad appiccicarsi n. 14, al camioncino del latte, al cestino, alla scatola di tabacco e al chiodo.

Fu proprio allora che la nave spaziale russa cadde sulla Terra. Dicono che sia stata attratta fuori dalla sua orbita da una tremenda forza magnetica.


Alfred si trascinava penosamente con la giacca sulla testa per non essere riconosciuto, con alle calcagna it chiodo e la scatola e il cestino e il camioncino e l’autobus e il treno… E inoltre la grossa nave spaziale con la falce e II martello dipinti sopra. Poi, mentre stava per arrivare al cancello di casa, la tasca dei pantaloni si scucì e la calamita cadde per terra.

Anche per terra, la calamita rimase attaccata al chiodo, il chiodo alla scatola di tabacco, la scatola al cestino dei rifiuti, il cestino al camioncino del latte, il camioncino all’autobus n. 14, l’autobus al treno delle 5.30 e il treno alla nave spaziale. Ma Alfred era libero!

Invece, per strada, era rimasto un enorme ammasso di metallo magnetizzato. Più tardi, gli uomini del comune dovettero venire a portarlo via. La mamma di Alfred lo sgridò per essersi scucito la tasca dei pantaloni. E Alfred decise che dopo tutto non sarebbe diventato un ladro di professione.