Il giullare mingherlino

I Raccontastorie – Fascicolo 4

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      05 - Il giullare mingherlino
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Il Giullare Mingherlino era un perché tutti ridono di un giullare, I personaggino patetico. Non usciva quasi specialmente se balbetta. E Giullarino mai dalle mura del suo castello in miniatura detestava che si ridesse di lui.

Tutti i giorni Giullarino se ne stava solo soletto

di draghi e di eroi. Sognava di essere nella sua camera a leggere storie di cavalieri, un eroe, e di compiere grandi imprese.

Sognava di essere un abile spadaccino… ma era troppo goffo. Giullarino si atteneva scrupolosamente alle regole d’armi, ma… inciampava sempre nella sua spada.

Un giorno, mentre sedeva tristemente, vide Pauracchio, il ragno brutto e feroce, che stringeva tra le zampe la Regina Bianca. «Ha rapito la Regina!», gridò Giullarino.

«D-de-devo avvertire il Re.» E corse attraverso il ponte levatoio.

Corse alla Grande Scacchiera, ma trovò il Re e i suoi Cavalieri profondamente addormentati. «S-s-svegliatevi, è s-successa una cosa terribile!»

Gli scacchi si svegliarono con gran tramestio. «Date un cavallo a questo coraggioso!» ordinò il Re. E consegnò a Giullarino la sua spada.

«M-m-ma p-perché?» disse Giullarino. Poi sentì un cozzare d’armi.

Era il cavaliere Nero. «Preparati alla tenzone!» tuonò. «Te-te-tenzone?» gridò Giullarino.

Povero Giullarino, tutti si beffavano di lui. Gliel’avrebbe fatta vedere! Avrebbe salvato la Regina Bianca. E galoppò via in cerca di Pauracchio. «L-I-la s-salverò!»

Era troppo tardi. Il Cavaliere Nero aveva già iniziato la sua carica. Ma quando vide Giullarino Mingherlino scoppiò a ridere. «Non posso giostrare con un giullare!» E rise così tanto che cadde da cavallo.

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