Il canale di Simone

I Raccontastorie – Fascicolo 3

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      05 - Il canale di Simone
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Non andare vicino al canale» diceva la mamma di Simone. Lo diceva dieci volte al giorno alle sorelle di Simone, Carlotta e Paola, che avevano il compito di badare a lui. Un giorno la mamma mise il golfino a Simone e lo pettinò. Poi ripeté alle ragazze: «Ricordatevi di stare lontane dal canale!» Simone non sapeva cosa fosse un canale. E come poteva saperlo se non ne aveva mai visto uno? Si immaginava che fosse un mostro grosso e spaventoso che viveva nascosto in una tana vicino al Mulino della Corrente. A volte lo
sentiva perfino ruggire e una sera scura e ventosa lo aveva sentito arrivare galoppando giù per il sentiero verso casa loro, affamato e furioso. Meno male che la porta era chiusa e le tende tirate. Un giorno Paola e Carlotta portarono Simone in biblioteca. «Possiamo dare un libro anche a Simone?» disse Carlotta. «Ma se non sa leggere.» «Sì, ma può guardare le figure.» «Che libro vuoi, Simone?» «Un libro che parli di un canale.» «Ma no», disse Carlotta.

«C’è un solo libro che parla di canali ed è noiosissimo. Non ti piacerebbe.» «Ecco qualcosa che piacerà a Simone», disse Paola. Sulla copertina del libro era disegnato un grande drago verde che volava su un fiume. «È un canale quello?» chiese Simone. «Beh, press’a poco gli assomiglia» rispose Paola, pensando che Simone parlasse del fiume disegnato sulla copertina. «Ma tu sei proprio fissato col canale!» sbuffò Carlotta. Il giorno dopo arrivò dalla città la nonna di Simone per un periodo di vacanza. Alla nonna piaceva molto camminare la campagna.
«Usciremo tutti i giorni» disse a Simone. Quando Paola e Carlotta erano a scuola la nonna e Simone si divertivano. Andavano nel parco, vagavano per il bosco e si arrampicavano sulla collina dietro la casa. Un giorno all’ora di pranzo la nonna annunciò che nel pomeriggio sarebbero andati a passeggiare verso canale. Simone strabiliò. Gli si rimescolò il pancino e non poté finire il suo budino di cioccolato. «Ma non hai paura, nonna?» «Paura di un povero vecchio canale? Direi proprio di no!» disse la nonna. «Allora dopotutto il mostro non è così spaventoso», pensò Simone. «Sta diventando vecchio e perde le forze.» Simone cominciò a provare pietà per lui. Nonna e bambino attraversarono i campi, e arrivarono al Mulino (ftr i della Corrente. ® ; Il mulino sorgeva in un punto del canale in cui le correnti d’acqua erano impetuose. Era proprio la forza di quell’acqua che faceva funzioriare le sue pale. Simone in compagnia della nonna non aveva paura.


«Ma dov’è,il canale?» chiese curioso ed eccitato. «Ce l’hai davanti al naso» sorrise la nonna, e glielo indicò con la punta dell’ombrello. «Oh» disse Simone che non vedeva che acqua. Poi capì: il mostro era invisibile. Lui li poteva vedere, ma loro non potevano vedere lui. Il mostro stava canticchiando tranquillamente fra sé e sé. Ma non cercava di fare loro del male. Era vecchio. Quando furono tornati a casa
Simone disse: «Comunque, non lo acchiapperanno mai.» «Acchiappare cosa caro?» «Il canale!» Paola e Carlotta ridacchiarono. «Ma non è buffo, mamma? A chi salterebbe in mente di acchiappare un canale?» «Meno male!» pensò Simone. «Nessuno vuole acchiappare il canale. E lui non vuole acchiappare noi.» «Vorrei ancora un pezzo di torta, per piacere» concluse sollevato.

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