Il giullare mingherlino 2

I Raccontastorie – Fascicolo 5

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      06 - Il giullare mingherlino
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Q u-quando sa-salverò la Regina « Bianca», si disse Giullarino, «ne-nessuno riderò più di me!» E galoppò su un sentiero… di scale e serpenti.

Più avanti, il sentiero era ostruito da pile di grossissimi cubi. «Mma-ga-gari se mi arrampico qui ci-ci vedrò meglio.» E infatti vide…

Dovunque posasse gli occhi, musi irati sibilavano: «Sssssss… chi sssssssei?» «Oh», pensò Giullarino. «Do-dove mmi-mmi sono ca-cacciato?»

… Vide una lugubre casa dal tetto cadente e dai comignoli diroccati. «Non mi piace questo po-posto nemmeno un po-po’.»

Tuttavia Giullarino strisciò fino alla porta principale, che si aprì cigolando quando egli fece capolino nell’ingresso. «Che-che sconquasso!»

L’ingresso era scuro e polveroso. «Qu-questa ca-casa sembra completamente de-de-deserta. Forse è stre-ga-gata.»

Ogni cosa era avvolta da enormi ragnatele appiccicose. Il suo cuore batteva forte quando mettendo piede sul primo scalino sfoderò la spada del Re.

Ma la sua mano tremava. Giullarino scostò le ragnatele e fece un altro passo incerto aggrappandosi forte alla balaustra delle scale..


SBAM! Una porta si spalancò ed ecco Pauracchio in persona, il brutto ragno feroce. Giullarino rabbrividì mentre una zampa pelosa si allungò per acchiapparlo.

Ma si invischiò in una massa di ragnatele. Il ragno strillò di rabbia e tutta la casa tremò mentre lottava per liberarsi. Poi Pauracchio perse l’equilibrio…

Giullarino ebbe appena il tempo di scansarsi, mentre l’orribile ragno contorcendosi rotolava per le scale come una palla fino a schizzar fuori dalla porta della casa dove rimase senza potersi muovere. Giullarino raccattò la spada del Re che gli era caduta di mano dalla paura. «Oh, po-povero me, non ho anco-cora trovato la Regina! Ma dove s-sarà?» Guardò dappertutto, in ogni stanza. «Mi-mi arrendo.» Poi udì qualcosa. «Chi va là?» Ma ad un tratto il pavimento cedette e lui precipitò nel buio.

Giullarino atterrò con un tonfo su un freddo pavimento di pietra. E lì, proprio di fronte a lui, c’era la Regina Bianca tutta legata con le appiccicose ragnatele. «Chi-chiedo scu-cusa se ssono entrato senza bu-bussare Maestà», ansimò. E rapidamente la liberò dalle ragnatele, con la sua spada. «Sono molto felice di vederti Giullarino», disse la Regina. «Sei un valoroso.»

Fuori dalla casa una folla enorme si era radunata per festeggiare Giullarino. Tutti i giocattoli avevano saputo che Pauracchio era stato sconfitto.

Giullarino trovò ad attenderlo il suo fedele destriero e prendendo la Regina per mano, ritornò in trionfo alla Corte degli Scacchi Bianchi.

(Giullarino vi aspetta, con un’altra avventura sul fascicolo n. 8).

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