Sai mantenere un segreto

Sai mantenere un segreto

I Raccontastorie – Fascicolo 17

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      06 - Sai mantenere un segreto

 

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In una grande foresta verde, c’era una vecchia casetta. Ci viveva un fabbro con le sue tre graziose figlie. Gemma, la maggiore, era bruna. Celandina, la seconda, era bionda. Grindelia, la minore, aveva i capelli castani e lucidi come un topolino delle risaie e i suoi occhi erano blu come i fiordalisi. Ma Gemma e Celandina la prendevano sempre in giro per la sua poca memoria. «Stai attenta alla pentola sul fuoco finché non torniamo» le disse un giorno suo padre accingendosi ad andare al mercato con le due sorelle maggiori. E cinque minuti dopo, Grindelia si era già dimenticata che cosa le avevano detto di fare. ” • Pensa e ripensa, alla fine decise
che si trattava di filare la lana. Quando gli altri tornarono, lei aveva filato dieci matasse di lana, ma… aiuto, lo stufato era bruciato! «Se la ragazza più dimenticona che ci sia!» le dicevano continuamente. In un giorno sereno e luminoso, un Principe attraversò a cavallo la foresta. Quando vide la casetta, smontò da cavallo e bussò alla porta. Aprì. Gemma ed egli pensò che fosse la ragazza più graziosa che avesse mai visto, questo finché non vide Celandina e Grindelia, naturalmente. «Ragazze mie» esclamò il Principe «devo dire che — ciascuna a suo modo — siete veramente bellissime!»

Il Principe decise che una di loro doveva diventare sua moglie. Ma quale delle tre? «Sposerò chi di voi è capace di mantenere un segreto», dichiarò. Le ragazze nascosero pudicamente il viso nel grembiule e fecero: «Oh!» «Sai mantenere un segreto, Gemma?» chiese il Principe alla maggiore. «Lo spero», rispose Gemma. «Vedremo» e le sussurrò qualcosa in un orecchio. «Oh, ma guarda!» esclamò Gemma. «Tornerò fra sette giorni» disse il Principe. «Se il mio segreto non è stato svelato, diventerai mia sposa.» Non era ancora scomparso alla vista, che Celandina e Grindelia cominciarono a chiedere alla sorella cosa le avesse sussurrato il Principe. Ma Gemma rifiutò di rispondere. «È un segreto!» Ma col passar dei giorni, Gemma moriva dalla voglia di raccontare a qualcuno il suo segreto. Alla fine pensò: «Andrò a sussurrarlo nel pozzo. E come se lo raccontassi a qualcuno, ma rimarrà un segreto.» E così andò al pozzo e, a voce alta, sporgendosi oltre il bordo, svelò il segreto del Principe. «Ah, ora mi sento molto meglio!» Il settimo giorno il Principe tornò. «Hai mantenuto il segreto, Gemma?» «Certamente, Maestà.» Egli chiese allora a Celandina e a Grindelia se la sorella avesse svelato loro il segreto. «No, che non l’ha fatto», risposero le ragazze in coro. E così il Principe porse la mano a Gemma.
«Allora tu diverrai mia …» Ma prima che potesse dire sposa, dalla porta entrò saltellando una piccola rana verde. «Fermo!» ,racidò. «Lei lo ha raccontato a me! E venuta a sussurrarlo dentro il pozzo. Io ero in fondo e ho sentito tutto!»

E la rana gracidò il segreto del Principe. «C’è un buco nel calcagno del tuo calzino sinistro!» Il Principe lasciò la mano di Gemma e la guardò con tristezza. «In questo caso temo che tu non possa diventare mia moglie». E voltandosi verso Celandina, le chiese: «E tu, sai mantenere un segreto?» «Credo proprio di sì, maestà.» «Vedremo.» E le sussurrò qualcosa all’orecchio. «Se non lo dirai a nessuno per una settimana, sarai la mia sposa.» Appena il Principe si allontanò, Gemma e Grindelia le chiesero cosa le avesse detto,
ma Celandina non lo volle dire. «È un segreto!» Mentre i giorni scorrevano, il segreto diventava sempre più difficile da mantenere. Se solo avesse potuto dividerlo con qualcuno! Infine pensò: «Andrò a sussurrarlo nell’orto. Sarà come raccontarlo a qualcuno, ma rimarrà un segreto.» E così se ne andò nell’orto, dove le cime degli alberi ondeggiavano sotto il peso dei loro bellissimi fiori bianchi e rosa. Si fermò accanto a un mandorlo e gli sussurrò il segreto del Principe. «Ora mi sento molto meglio.» Il giorno seguente, il Principe tornò. «Hai mantenuto il segreto, Celandina?»

«Sì, naturalmente, Maestà.» Il Principe chiese a Gemma e a Grindelia se la sorella non avesse svelato loro il segreto. «Certo che no» fu la risposta. Allora egli tese le mani a Celandina. «Allora tu sarai la mia …» Ma prima che potesse dire sposa, dalla finestra aperta si udì un brusìo e uno sciame di api entrò nella stanza. «Lei lo ha raccontato a noi! È venuta nell’orto e lo ha detto al mandorlo. E noi, che eravamo sull’albero, l’abbiamo udito!» E le api ronzarono il segreto del Principe: «C’è un buco nel calcagno del tuo calzino destro!» Il Principe lasciò le mani di Celandina e la guardò con tristezza. «In questo caso, temo che non potrai diventare mia moglie.» Si volse infine verso Grindelia. «Sei capace, tu, di mantenere un segreto?» «Non lo so, Maestà.» «Vedremo!» E sussurrò un terzo segreto al suo orecchio. «Ma bene!» esclamò Grindelia
stupita. Detto questo, il Principe se ne tornò al castello. Immediatamente, Gemma e Celandina gridarono: «Dicci cosa ti ha detto!»; Grindelia scosse la testa e si mise le mani fra i capelli. «Non posso!» Ora, vi ricordate che smemorata era Grindelia, vero? Beh, mentre i sette giorni passavano, lei diventava sempre più triste, e sospirava. «Ah!, se solo riuscissi a ricordarmi quel che mi ha detto… Ah!»

Ma sebbene si spremesse le meningi, il segreto del Principe le era entrato in un orecchio ed era uscito dall’altro. Il settimo giorno, il Principe tornò. «Hai mantenuto il mio segreto?» «No» rispose lei che era una ragazza molto sincera. «L’ho perso. L’ho proprio dimenticato.» «Dimenticato!» esclamò il Principe. «Ma guarda! Beh, non avrei mai immaginato che…» Poi guardò gli splendidi capelli castani di Grindelia e i suoi occhi color fiordaliso. «È lei quella giusta per me!» pensò fra sé. «Che mi importa se riesce a mantenere un segreto o no!» E prese fra le sue le mani di Grindelia. «Mi vuoi sposare?» Grindelia guardò il Principe. Il suo volto era dolce e gentile e perciò rispose di sì. Baciò il padre e le sorelle, e se ne andò a cavallo con il Principe. «Si è perfino dimenticata di togliersi il grembiule!» risero le ragazze. Nessuno ha mai saputo cosa avesse sussurrato il Principe all’orecchio di Grindelia. Comunque, lei e il Principe vissero felici nel castello sulla collina, e anche se Grindelia non ebbe più bisogno di filare la lana o di badare ai fornelli, ogni sera sedeva con un cestino da lavoro e un ago da rammendo in mano, perché il Principe non era molto delicato, con i suoi calzini, e ci faceva dei buchi grossi così!

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